Oggi è uno di quei giorni. No, non quelli della nota marca
di assorbenti femminili, uno di quelli alla Laura Palmer… quando guardava la
videocamera e diceva “ho fatto un sogno… uno di quei sogni…”
Quei giorni, proprio quelli, arrivano di soppiatto. Già il
primo caffè del mattino gorgoglia in un modo strano, il vapore che esce dal
beccuccio della moka ha forma di teschio e la vicina sta già litigando con i
figli alle sei del mattino… e tu,
subisci.
A me, stamattina, già si intrecciavano i fili del macramè in
modo inusuale.
Ho atteso un’amica al bar pazientemente per mezz’ora (mi ha
mandato un messaggio direttamente dal letto, povera)… poi ho fatto la lista
della spesa, dimenticandomi almeno metà del necessario… ho preso un paio di pesci in faccia su
Facebook (ma poi, perché i ferri da maglia da 45 cm vi fanno venire mal di schiena?),
perso millemila partite a burraco… non digrigno i denti altrimenti il dentista
gode, e gli devo ancora abbastanza soldi per il sorriso di mia figlia.
Ma non è ancora finita. Recupero il piccoletto, lo porto a
casa e cerco di sbucciarlo per fargli la doccia: orrore! Mancano sei giorni a
Natale e lui… ha la varicella!
È proprio “uno di quei giorni”…